In veste di Boss dell’azienda, convoco il mio dipendente incompetente per commissionargli la compilazione di un prospetto. Lui infastidito mi dice che continuo a caricarlo di lavoro e che non ci sta dietro, si sente anche sfruttato e vorrebbe essere pagato di più. In più mi da dell’egocentrica perchè siedo su un trono, dicendomi che non siamo in un regno ma in un’azienda. Non posso credere a quello che sento, un sottoposto che mi dice quello che devo o non devo fare. Gli giro attorno e a un certo appunto gli afferro la mano, piegandogliela. Gli dico che non me ne frega un cazzo di quello che pensa, che da oggi gli decurto lo stipendio o meglio ancora lo licenzio dato che c’è la fila di chi vuol servirmi e riverirmi. Lo sbatto a terra e gli metto un piede in faccia in segno di sottomissione. Inizia questa colluttazione in cui avrò sempre la meglio e lo umilierò sia con prese di immobilizzazione che con i piedi in faccia o in bocca. Alla fine, masturbandolo con mani e piedi, lo farò sborrare per siglare il nostro patto: da Boss e dipendente a Padrona e schiavo.