Ho lasciato il mio schiavo con il cazzo legato da un cinturino di castità per diversi giorni. Ora mi attende in piedi completamente immobile, con polsi e caviglie legate, mi vede arrivare e subito mi implora di liberarlo ma io devo ancora giocare con quel bel cazzo che è di mia proprietà. Si eccita solo a guardare la sua padrona e quando inizio ad accarezzarlo con le mie mani e le mie unghie inizia subito a bagnarsi e indurirsi. Continuo a giocare con entrambe le mie mani, sputo sul cazzo per lubrificarlo un po’ e mi diverto a stimolarlo in modi diversi, toccando ogni punto della sua cappella mentre l’altra mano stringe saldamente le palle. E’ così eccitato che inizia a gocciolare ma di schizzare ancora non se ne parla, sarò io a decidere se e quando potrà venire. Ha bisogno di venire, lo riesco a sentire ma non voglio che goda, lo porto al limite e mi allontano per un perfetto orgasmo rovinato. Continuo a mungerlo dopo i primi schizzi quando ormai non sente più niente se non la leggerezza delle sue palle finalmente vuote.